Lunedì 18 aprile sono partito con altri 5 volontari di Angeli In Moto (Antonella, Adriano, Filippo, Franco e Stefano) alla volta di Kurczova, località polacca sul confine con l’Ucraina. Circa 1.600 km: partiti verso le 15 siamo arrivati, con il nostro camper e un van, attraversando Austria, Repubblica Ceca e Polonia, alle 10 al centro raccolta profughi, dandoci il cambio per non fermarci mai. Qui abbiamo scaricato i medicinali e il cibo per animali come ci era stato richiesta dall’organizzazione che gestisce l’hub. Questo è un centro commerciale dove i negozi sono stati riadattati a magazzini oppure a dormitori. I profughi hanno a disposizione delle brandine con cui cercano anche di creare delle stanze per delimitare il proprio gruppo familiare e i propri, pochi, bagagli.

Il centro offre anche una prima assistenza sanitaria e offre cibo e riparo dopo giorni difficili per raggiungere il confine.

Abbiamo quindi lasciato la nostra disponibilità per portare in Italia fino a 8 persone. Dopo alcune ore ci hanno presentato un gruppo composto dalla signora Caterina di 66 anni, sua figlia Maiia di 31, la cognata di Maiia, Eugenia (22 anni), suo figlio Artem, bimbo di 1 anno, e sua sorella gemella Alessandra. Vengono da Kharkiv e aspettavano un passaggio da oltre una settimana. Alle 18 carichiamo i loro bagagli e partiamo per il viaggio di ritorno.

A causa della presenza di una persona anziana e di un bimbo facciamo più soste dell’andata. Siamo molto stanchi (nei due giorni e mezzo abbiamo dormito si e no circa 6/7 ore) ma all’alba di mercoledì 20 siamo nuovamente al Tarvisio e il confine italo-austriaco ci offre uno scenario fiabesco per la nevicata avvenuta nella notte.

Alle 20 raggiungiamo finalmente l’hub della Stazione Centrale di Milano. Qui accolgono le nostre nuove amiche con un pasto caldo e, dopo la registrazione, accompagnandole al residence in attesa di una sistemazione abitativa stabile.

Dopo un giorno di riposo, gli Angeli In Moto sono nuovamente in campo: accompagniamo le donne per una visita medica e ci consigliano di far visitare Artem da un pediatra perchè indietro nella crescita.

Nel frattempo Alessandra contatta una sua amica. Elisabetta (21 anni) con sua madre Tatiana (51), sua zia Olga (gemelle pure loro!!), la sorellina Diana (13 anni venerdì scorso) e la nonna Ludmilla (77) sono ferme da 5 giorni alla stazione ferroviaria di Praga, dormendo sulle panchine, senza nessunissima assistenza e aiuto. Gli compriamo i biglietti e domenica partono alla volta di Monaco. Da qui proseguono per Verona e arrivano a Milano a mezzanotte di Lunedì 25.

Sono io ad andare ad accoglierli. Hanno un trolley di quelli accettati da Ryanair e 6 sacchi della spesa. Con loro anche un cucciolo di labrador di 5 mesi. Sono due giorni che non mangiano. Per fortuna c’è ancora aperta una pizzeria vicino alla stazione e quasi piangono quando arrivano davanti a loro 5 pizze fumanti. Sono così stanche che non riescono a finirle e chiedono dei cartoni per portarle con loro.

Le accompagno all’hotel Madison, dove una mia amica albergatrice, ci ha messo a disposizione due camere per la notte. Alle 10 di martedì un altro volontario, Zoe, accompagna la famiglia per la registrazione all’hub e sta con loro fino alle 17 quando finalmente anche loro raggiungono il residence dove possono riabbracciare i loro amici.

Mercoledì vado a prendere Maiia, Alessandra ed Elisabetta e le porto all’associazione Solidando dove vengono consegnate delle tessere annonaria per poter fare la spesa nel loro spaccio. Poi le accompagno alla fondazione Rava che ha raccolto dai propri sostenitori abiti e scarpe. Qui le ragazze riempiono 4 sacchetti di vestiti per poter avere dei nuovi cambi d’abito.

Giovedì invece un altro volontario accompagna Caterina alla visita cardiologica richiesta dal medico che l’ha visitata la prima volta.

Nel frattempo viene finalmente pronto il primo dei 3 appartamenti che due famiglie di amici mettono a disposizione gratuitamente per un anno sobbarcandosi anche delle spese di gas e luce. ‬Così finalmente venerdì Elisabetta e la sua famiglia possono entrare nella loro nuova casa (quella di paolo), mentre martedì toccherà a Maiia e al suo gruppo.

Pur avendo avuto gratuitamente il camper, il viaggio è costato circa €2.500, coperto dalle donazioni arrivate tramite il sito “Rete del dono”.
Adesso stiamo assistendo le due famiglie per fare tutti i documenti necessari per il permesso di soggiorno. Completato questo iter potranno finalmente accedere al contributo economico messo a disposizione dal governo italiano.

Stiamo poi cercando di inserirle in corsi per imparare l’italiano ma per almeno un mese o due sarà difficile che possano inserirsi nel mercato del lavoro.

Questa settimana le porteremo al consolato e in questura per i documenti e abbonamenti ai mezzi. Una famiglia abiterà in città mentre un’altra a Parabiago.

Il sito della Rete del Dono rimarrà attivo ancora nel mese di maggio e il ricavato andrà a favore della sezione di Milano per le spese delle due famiglie in questi primi mesi, grazie!

Maurizio Naro